Letture Femministe Metropolitane #8 stagione 3 13 Maggio 2023 – Posted in: Senza categoria

Letture Femministe Metropolitane #8 stagione 3

Sesto incontro della terza stagione del gruppo di lettura Letture Femministe Metropolitane, nato per trovare uno spazio di confronto e discussione a partire da alcuni libri che trattano tematiche legati ai femminismi oppure che possono essere spunto di riflessioni in questo senso. Ogni incontro è indipendente dai precedenti e dai successivi quindi potete partecipare ad uno solo o a più di uno.

Il libro scelto per il mese di marzo è “Cassandra a Mogadiscio” di Igiaba Scego (Bompiani)

Ci sarà la possibilità di aderire ad un gruppo in presenza (che si riunirà alla libreria Tra le Righe di Roma, Viale Gorizia 29) oppure ad un gruppo online. Saranno due diversi incontri, anche se leggeremo lo stesso libro.
Il primo incontro di terrà

ONLINE: MERCOLEDI’ 17 MAGGIO 2023 ALLE ORE 19.00; il link vi verrà inviato qualche giorno prima.
IN PRESENZA: MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2023 ALLE ORE 19.00 alla libreria Tra le Righe di Roma, Viale Gorizia 29; l’incontro prevede l’aperitivo al costo di 10 euro.

Per entrambe le possibilità è obbligatoria la prenotazione da inviare a questo indirizzo letturem@gmail.com entro LUNEDI’ 15 maggio 2023.

A Roma, il 31 dicembre 1990, una sedicenne si prepara per la sua prima festa di Capodanno: indossa un maglione preso alla Caritas, ha truccato in modo maldestro la sua pelle scura, ma è una ragazza fiera e immagina il nuovo anno carico di promesse. Non sa che proprio quella sera si compirà per lei il destino che grava su tutta la sua famiglia: mentre la televisione racconta della guerra civile scoppiata in Somalia, il Jirro scivola dentro il suo animo per non abbandonarlo mai più. Jirro è una delle molte parole somale che incontriamo in questo libro: è la malattia del trauma, dello sradicamento, un male che abita tutti coloro che vivono una diaspora. Nata in Italia da genitori esuli durante la dittatura di Siad Barre, Igiaba Scego mescola la lingua italiana con le sonorità di quella somala per intessere queste pagine che sono al tempo stesso una lettera a una giovane nipote, un resoconto storico, una genealogia familiare, un laboratorio alchemico nel quale la sofferenza si trasforma in speranza grazie al potere delle parole. Parole che, come un filo, ostinatamente uniscono ciò che la storia vorrebbe separare, in un racconto che con il suo ritmo ricorsivo e avvolgente ci svela quanto vicende lontane ci riguardino intimamente: il nonno paterno dell’autrice, interprete del generale Graziani durante gli anni infami dell’occupazione italiana; il padre, luminosa figura di diplomatico e uomo di cultura; la madre, cresciuta in un clan nomade e poi inghiottita dalla guerra civile; le umiliazioni della vita da immigrati nella Roma degli anni novanta; la mancanza di una lingua comune per una grande famiglia sparsa tra i continenti; una malattia che giorno dopo giorno toglie luce agli occhi. Come una moderna Cassandra, Igiaba Scego depone l’amarezza per le ingiustizie perpetrate e le grida di dolore inascoltate e sceglie di fare della propria vista appannata una lente benevola sul mondo, scrivendo un grande libro sul nostro passato e il nostro presente, che celebra la fratellanza, la possibilità del perdono, della cura e della pace.