“L’uomo isola” di Emanuele Ponturo (Avagliano editore)
“L’uomo isola” è una storia sull’ossessione carnale dell’amore. È la storia di due personaggi così diversi, ma simili nel ricordare le ferite che l’amore ha lasciato su di loro. I loro dialoghi in chat sono dominati dal pensiero erotico ma anche dalla paura di un passato che li tormenta: Martina ha paura di rapportarsi con altri uomini a causa del suo ex, allo stesso modo Lorenzo ha paura di affezionarsi per la sua precedente relazione finita in modo travagliato.
Mentre l’uomo rimane fermo sulle sue, scontroso, furioso, menefreghista, Martina riuscirà a riscoprirsi, risolvendo anche lo scontro, per niente marginale nel racconto, tra artificio della città e natura dell’isola, a favore di quest’ultima. È lei la più forte perché riesce, o almeno prova, a stare meglio. In Lorenzo vede tutto ciò che avrebbe voluto essere, tutti i suoi sogni non realizzati. Lorenzo vede in lei una donna impaurita che rinuncia alla propria natura. I suoi monologhi sono tutti rivolti al passato, come se non vedesse alcuna prospettiva in questa relazione. La vera protagonista del romanzo è la caparbietà, l’ossessione di perseguire un sogno divenuto realtà.
VOTO 20 FERMATE: Prima di tutto è un romanzo breve: Ponturo scrive senza autocompiacersi, rende fruibile al lettore una trama anche molto semplice. Le e-mail non sono banali: devono esprimere tutto in poche righe. Un romanzo epistolare moderno si può fare solo seguendo le regole del web, del resto. La scrittura è essenziale anche nella descrizione dei paesaggi isolani.
Citazione: “La sensazione di non poter andare avanti, ma anche di non poter tornare indietro. Di non sapere che fare. Si sentiva persa in un posto che all’improvviso le appariva desolato, primitivo e per lei senza senso, persa in quella storia con Lorenzo che non si era sviluppata in nessun modo, che non aveva preso nessuna direzione ed era rimasta solo sua. Un incontro che chissà se si sarebbe mai compiuto veramente, un incontro a cui solo lei, con il suo segreto chiamato Alice, aveva potuto dare un significato. Ma indietro non poteva tornare. Non voleva. Non lo avrebbe mai fatto.”