“Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron (Adelphi edizioni)
James è in fondo un anarchico , non si riconosce nel mondo fatuo e nei rituali borghesi in cui è cresciuto; sta bene da solo e doversi misurare con l’università gli provoca fitte di angoscia; ama l’arte, ma ironizza sulle opere e sui bizzarri personaggi che pascolano nella galleria della madre. Unica sponda sicura resta l’amatissima nonna , la sola a capirlo con silenziosa preveggenza e ad accettarlo a priori per quello che vorrà essere.
James è un personaggio in distonia col mondo, ma non si arrende e non si lascia stritolare. Anche attraverso i suoi errori, i suoi passi falsi, capisce e ci fa capire che crescere non significa necessariamente soffocare i propri sogni , e che l’obiettivo non è diventare “normali”, ma accettarsi ed essere felici. La scrittura di Cameron cattura per la sua immediatezza, quasi una sceneggiatura per la sobrietà nel descrivere ambienti e pensieri.
VOTO 30 FERMATE: Il romanzo , poco più di 200 pagine, scorre , ma merita tempi di riflessione soprattutto nei passaggi più introspettivi, che per il protagonista sono le sedute dalla dottoressa Adler .
Citazione: “A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. […] Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore.”
Marina Lombardi