Il tempo perso in aeroporto di Lorenzo Foltran ,

Il tempo perso in aeroporto di Lorenzo Foltran

L’aeroporto è un luogo di attesa, tra i rumori dei trolley e gli speaker che annunciano ritardi e partenze. Si cerca di passare il tempo sorseggiando un caffè, scrollando coi pollici sui telefonini o ascoltando un po’ di musica. Ma si può considerare davvero tempo perso? All’interno della sua nuova raccolta di poesie, Foltran cerca di investigare su questo sentimento del tempo, un sentimento di assenza e inafferrabilità.

 

Il tempo perso in aeroporto di Lorenzo Foltran

Il poeta prova a sviscerare le possibili conseguenze dello scorrere del tempo e cosa porta a identificarlo come una perdita. Si interroga sui momenti in cui si pensa alla persona amata ma non si è corrisposti; scruta il tempo scandito dalla lontananza dell’emigrante che pensa alla sua terra, che diventa, dunque, attesa; il tempo passato a sognare prima dello scontro con la realtà. Da queste considerazioni sorge la consapevolezza che il tempo perso in questo modo può essere inteso come un’ancora di salvezza dalla realtà, che si cerca di non affrontare.

Foltran critica la società contemporanea, immersa nel culto del lavoro e nell’estetismo della condivisione social. Le persone che fissano i cellulari non fanno altro che fuggire dalla realtà, per costruirne un’altra nella loro testa. Quello sugli apparecchi elettronici è tempo perso che serve a scappare dalla monotonia del reale. Per questo motivo Foltran dedica la seconda parte della raccolta ai videogiochi, soprattutto quelli della sua infanzia. Essi servono a ridare al tempo perso la sua dimensione ludica, perché perfino questo tempo è controllato dalle leggi del mercato e del consumo. Sono come dei sogni lucidi, che, nello stesso momento, imprigionano e fanno evadere.

Voto 10 fermate: Non perderete tempo, però, a leggere l’opera di Foltran. Essa vi renderà più consapevoli della società in cui viviamo e vi spingerà a non dare per scontato neanche un secondo della vostra giornata. Vi consiglio di leggere la poesia “Il giardiniere”, la più lunga della raccolta, che riassume il pensiero di come lo scorrere del tempo sia ciò che divide la realtà dai sogni. Inoltre consiglio la lettura agli amanti dei videogiochi, magari troveranno divertente la loro descrizione in versi.

Citazione:

Start, pulsanti, mattoni, una domanda,

un fungo che avanza tra verdi tubi.

Cresco, salto, lo schiaccio: punti e tempo.

Sullo sfondo colline e un cielo blu.

Mi abbasso verso un mondo sotterraneo

dove monete in equilibrio luccicano.

Risalito, testuggini mi braccano

e mi salva dai loro carapaci,

sale e scende, una stella intermittente.

Intravedo il profilo del castello,

dal suo vessillo mi divide un palo.

Mi arrampico e raggiungo la bandiera:

primo livello, fuochi d’artificio.

Ricordo primo vero videogioco.

Libero Iaquinto

 

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