l'imprevedibile piano della scrittrice senza nome alice basso

L’IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME , , , ,

Vi piacciono i misteri, ma commissari, spie, investigatori privati e avvocati vi hanno un po’ stufato? Direi che questo è il libro che fa per voi. Un giallo originale, sia nell’ambientazione che nella scelta della protagonista.

Silvana, Vani per gli amici, è una ultratrentenne che ne dimostra appena una ventina. Il suo ciuffo nero, il suo impermeabile dello stesso colore e il rossetto viola fanno sì che venga associata alla protagonista di Millennium, cosa che le dà alquanto fastidio visto che lei era così da prima. Ragazzina brillante ma ribelle, sempre in conflitto con la famiglia, è diventata un’adulta cinica e asociale a cui, da quello che dice, non frega di niente e di nessuno. Ha però un dono: nonostante sostenga di odiare il genere umano, Vani riesce a immedesimarsi perfettamente nelle persone, a entrare nella loro testa, e di questa abilità ha fatto un lavoro. È, infatti, la ghostwriter presso una nota casa editrice di Torino.

 

“L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” di Alice Basso (Garzanti)

La sua reticenza nei confronti delle relazioni umane viene messa alla prova quando conosce uno degli autori per cui ha scritto, Riccardo Randi, con cui nasce subito una speciale complicità.

Per movimentare ancora di più la sua asociale routine, un’autrice per cui sta lavorando scompare e Vani si trova invischiata nelle indagini, dirette da un personaggio che sembra uscito da un libro poliziesco, il burbero commissario Berganza.

Un libro vivace e inaspettato, con una Sherlock Holmes in anfibi e trench nero, che apre una finestra sul fumoso e nascosto mondo degli scrittori fantasma.

VOTO 20 FERMATE: È un libro assolutamente scorrevole e leggero. Io l’ho letto senza impedimenti in aereo, Roma-Londra andata e ritorno, tra turbolenze, hostess di passaggio con i carrelli ogni cinque minuti e bambini piangenti. L’unico dubbio è che, forse, leggere le avventure di una convinta misantropa sui mezzi pubblici (che notoriamente incrementano il nostro fastidio nei confronti del genere umano) potrebbe non aiutare a rendere più sopportabile il viaggio.

CITAZIONE: «Be’, qualunque sia il tuo lavoro, scommetto che lo fai bene!» sospira Morgana ancora raggiante, mentre io apro la porta dell’ascensore, che nel frattempo è arrivato, e faccio entrare le ragazze per prime.

Hai ragione, piccola Morgana. Lo faccio benissimo il mio lavoro, io.

Per esempio, ho scritto il libro più bello del mondo e nessuno lo sa.

Flaminia Gambini

Anno

Casa Editrice

Pagine