“Una famiglia decaduta” di Nikolaj Leskov (Fazi editore)
Proprio mentre quei capisaldi cominciano a vacillare sotto l’urto dei cambiamenti storici in atto nel paese, Varvara costruisce la sua “resistenza” circondandosi di persone fedeli ai valori della Russia di un tempo, indipendentemente dal loro stato sociale: ecco quindi un maggiordomo devoto alla principessa fino a dopo la morte , l’indimenticabile Don Chisciotte-Ragozin, eroe picaresco ed esemplare cavaliere-straccione, il balordo trombettiere Grajvorona, il precettore francese e tanti altri.
Il romanzo è corredato di una piccola serie di note che rendono più intellegibili termini e nomi della realtà russa a cui fa riferimento la narrazione, ma si legge scorrevolmente, quasi come un libro della Allende trasportato ad altre latitudini e un secolo e mezzo indietro.
VOTO 50 FERMATE: …Ma forse più che ad una tratta in metro, questo è il libro ideale per un percorso in treno, perché il ritmo rilassato di un viaggio con qualche ora di fronte consente meglio di calarsi in un tempo e in un mondo diversi .
CITAZIONE: “Era il quadro vivente di questa storia e della sua morale: un nobile mezzo matto e tutto storto, tronfio nella sua sfarzosa uniforme presa a nolo, e accanto a lui una principessa di grande intelligenza ma un po’ bisbetica, coi suoi due servitori a lei perdutamente fedeli e la sua amica arrivata da una parrocchia di campagna. Si era riunita così, in terra straniera, la vecchia cara Russia ormai sul punto di sparire , mentre al di là delle mura di quella casa trascorreva e risuonava un’altra vita, diversa, nuova, svincolata dalle tradizioni familiari. Erano altri uomini che il paese guardava come una gallina guarda sbalordita degli anatroccoli che ha covato.”