Nemmeno una virgola di Guido Domingo

Nemmeno una virgola di Guido Domingo

State trascorrendo una giornata apatica sul divano davanti alla televisione? Allora non faticherete a riconoscervi nella protagonista del romanzo di Guido Domingo,  un’anziana che ormai non esce più di casa e si lascia vivere. Un giorno però trova per caso una vecchia busta con trecentomila lire, firmata dal marito, morto trent’anni prima. A cosa servivano quei soldi? Perché il marito li aveva conservati?

 

Nemmeno una virgola di Guido Domingo

La Vecchia, che Domingo lascia senza nome, come tutti gli altri personaggi, è schiacciata da problemi fisici, nostalgia del passato, resistenza ad ogni cambiamento. La Figlia viene a trovarla di tanto in tanto, anche se il loro legame è ormai logoro. I nipoti sembrano quasi annoiati e infastiditi dal passare del tempo con la nonna. Unica compagnia è quella del Vicino, ragazzo timido emigrato dal sud, che lavora in fabbrica. É proprio il Vicino a trovare la busta nel frigorifero, mentre lo stava riparando. Quella somma di denaro inaspettata cambierà la prospettiva di vita della Vecchia e le farà vivere un’ultima avventura.

La Vecchia è un personaggio imprigionato nella sua routine, che solo l’amore per il defunto marito riesce a risvegliare dal torpore. Nonostante l’età, è un personaggio che compie un personale cammino di crescita, ascensionale per essere precisi. Il ricordo dell’adolescenza trascorsa nel suo paesino di montagna, a contatto con la natura, la spingerà a lasciare la vita frenetica, e quindi noiosa, della città. Attraverso l’aiuto del Vicino riuscirà a scrollarsi di dosso la paura e il senso di inadeguatezza e a ritrovare l’amore delle persone a lei care.

VOTO 10 FERMATE: Il romanzo d’esordio di Domingo è un inno alla vita. Sebbene l’autore dimostri qualche incertezza a livello stilistico, il contenuto è tuttavia buono e riuscirà a farvi riflettere. L’autore si concentra sui rapporti personali che diamo per scontati, sui ricordi che ci bloccano. Consiglio la lettura agli amanti della montagna, rappresentata come luogo di idillio e benessere.

Citazione: Nell’estate dei lavori la Vecchia era da poco maggiorenne e stava trascorrendo i primi giorni di vacanza in compagnia di un’amica di scuola che era solita campeggiare con la madre nelle vicinanze di Macugnaga. Non era mai stata su una montagna così alta, quella era la prima vera salita della sua vita. Le gambe avevano retto senza problemi lo sforzo, al contrario i piedi, poco abituati a scalare, le davano dolore a causa di alcune fiacche. La colpa era degli scarponi che le erano stati prestati per l’occasione, troppo larghi e duri per i suoi piedi novizi. Nonostante questi fastidi, l’escursione le stava mostrando un mondo fino a poco tempo prima solo raccontato. Aveva visto il paesaggio correggersi in base all’altitudine, aveva oltrepassato estasiata la morena all’estremità del ghiacciaio e aveva sedato la sete con l’acqua più saporita che avesse mai bevuto.

Libero Iaquinto

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