IL NEMICO CHE GIOCA CON I NOMI di Paolo Negro , , , ,

Molte volte ci sentiamo piccoli e impotenti nei confronti delle vicende del mondo. I grandi sconvolgimenti che hanno caratterizzato, ad esempio, il Medio Oriente ci sembrano avvenimenti lontani, quasi come se non ci riguardassero. Secondo Paolo Negro ci riguardano eccome. Lo scrittore intende far riflettere, attraverso un romanzo che mischia sapientemente thriller ed esoterismo; il suo obiettivo è, come ogni buon giornalista d’inchiesta, arrivare al nocciolo della questione, non solo commentare le conseguenze, ma identificare giustamente le cause.

 

“Il nemico che gioca con i nomi” di Paolo Negro (Imprimatur)

Giovanni Demichelis, detto John, è l’addetto culturale all’ambasciata italiana di Washington. Vive un periodo tormentato con la sua compagna Natalie ed è da parecchio tempo che pensa di tornare in Italia. Il suo desiderio è presto esaudito: dovrà accompagnare la salma di Francesco Allevi, un cittadino italiano suicidatosi a New York, al paesino di Rosazza, in Piemonte. E fin qui tutto bene, diremmo noi. Ma se nel dossier del suicida fosse entrato per sbaglio un documento che attestasse la morte del fratello Guido, dovuta a un incidente in Egitto, avvenuto alla stessa ora dello stesso giorno, la coincidenza incuriosirebbe chiunque; anzi, non la considereremmo nemmeno una coincidenza. Per questo John decide di indagare.

John si sente piccolo e impotente rispetto a ciò che gli accade intorno, perché più va avanti con l’inchiesta più la matassa si ingarbuglia a causa di esplosioni, depistaggi e omicidi, riusciti o tentati. Mette in pericolo, senza volerlo, tutti coloro a lui vicini. Si rende conto, insieme a Natalie e alla cugina degli Allevi, Lidia, di essere entrato in un meccanismo più grande di lui, un meccanismo che necessitava di un “sacrificabile”. Il thriller di Negro non si fa mancare niente: massoneria, servizi segreti deviati, terrorismo; elementi tutti terribilmente legati tra loro. John rappresenta l’uomo comune incastrato da un burattinaio che tiene i fili e dal quale è difficile svincolarsi; il nemico contro cui combatte si nasconde, agisce nell’ombra e proprio per questo è ancora più potente. Possiamo dire, guardando il titolo, che gioca con i nomi, ma la sostanza e gli obiettivi restano gli stessi.

VOTO 30 FERMATE: Tanta carne al fuoco e a volte si fa fatica a seguire, ma per gli appassionati degli antichi Egizi (sì, il romanzo parla anche di loro) sarà sicuramente un ottimo libro. La verosimiglianza del racconto è ciò che incute più timore, la possibilità che quello che Negro racconta sia una realtà, seppur spaventosa. È un errore pensare che il protagonista sia John, perché la vera protagonista è la ricerca della verità, abilmente nascosta; quindi il testimone da protagonista passa da John a Natalie, dall’FBI alla polizia italiana, tutti tesi a sconfiggere un nemico che ha tanti nomi ma nessuna faccia.

CITAZIONE: “Come un automa si alzò dirigendosi al piccolo bagno che si apriva alla sua sinistra. Non accese nemmeno la luce: si spogliò lentamente, aprì l’acqua della doccia sedendosi sullo sgabello di plastica bianca sistemato vicino al lavandino e attese pazientemente che scendesse calda. Quando, qualche istante dopo, il primo getto d’acqua gli sferzò il viso, stava ancora tentando di mettere un po’ d’ordine in ciò che era accaduto. Tutto era sparso alla rinfusa, eppure tutto in qualche modo era collegato, doveva essere collegato. Insaponandosi riprese a elencare silenziosamente ogni cosa tracciando per ciascuna una riga di schiuma sulle piastrelle.”

Libero Iaquinto

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