UNA GENERAZIONE SCOMPARSA , , , ,

Credo che non si ricordino mai abbastanza gli eventi che Daniele Biacchessi ripercorre in questo libro, con precisione, efficacia e dovizia di fonti: dal 1976 al 1983 in Argentina si consuma una tragedia silente, nascosta agli occhi del resto del mondo, che comunque ha scelto per molto tempo di tenerli chiusi.

 

I desaparecidos, le madri e le nonne di Plaza de Mayo, i voli della morte, l’Esma: c’è questo e molto altro nel saggio di Biacchessi, a metà tra cronaca e racconto, il cui ritmo incalzante non fa che sottolineare quanto grandi siano stati in pochi anni il dolore e la tragedia che hanno colpito migliaia di argentini (e non solo) considerati nemici del governo militare di Jorge Rafael Videla.

La lucida e crudele follia che spinse generali e sottoposti ad accanirsi contro altri esseri umani nei modi più biechi, con l’obiettivo di eliminare un nemico ma soprattutto di cancellare ogni forma di umanità e di identità; questo libro mette ordine nelle informazioni che faticosamente (e colpevolemnte in ritardo) sono state raccolte su quegli anni, mettendo in luce anche gli aspetti meno frequentemente affrontati, come i rapporti del governo argentino con la P2, il coraggio dei rugbisti scomparsi de La Plata Rugby Club e il campionato mondiale di calcio del 1978, ospitato proprio dall’Argentina, definito “il campionato della vergogna”.

Ammetto che l’argomento mi appassiona molto, ma sono certa che questo libro, per le sue doti di chiarezza, sintesi e profondità, possa essere molto utile ed interessante anche per chi non conosce gli eventi o non li ha mai affrontati.

Non si parla di qualcosa che è avvenuto secoli fa, il dolore è ancora vivo, le madri sono ancora in cerca dei propri figli e di giustizia (ammesso che possa servire) se n’è fatta poca; “Un generazione scomparsa” ha il pregio di riportare a galla la questione e permettere alla memoria di non svanire.

Una nota di grande merito va alle ultime pagine, dove le sezione bibliografia, filmografia e web permettono di completare la conoscenza di quel periodo.

VOTO 20 FERMATE: Un volumetto agile ma molto ricco, se si volessero approfondire tutte le note o la bibliografia ci vorrebbero ben più di 20 fermate; vi basterà comunque fermarvi al testo principale, indignarvi, commuvervi e soprattutto imparare.

CITAZIONE: “Gli aguzzini ne studiano di notte e di giorno, bisogna eserci portati, perché non si possono compiere certi atti efferati e magari poi tornare a casa, baciare i propri filgi come se nulla fosse successo. Non puoi dire che torturi solo per il piacere di veder soffrire vite umane. Torturi perché intendi annullare ogni possibilità di opposizione ad un sistema che tu stesso hai costruito. Non è follia patologica. E’, dunque, una lucida consapevolezza.”

 

Flavia Capone

 

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