“Il Corano spiegato ai giovani” di Rachid Benzine (Archinto editore)
Maometto è sia un predicatore di pace che un oratore e conquistatore violento: è il lettore a scegliere il modello da seguire. Benzine è molto chiaro in questo. Il Corano è costituito da versetti, è un insieme di precetti in rima perché era destinato alla tradizione orale; il modo verbale predominante è l’imperativo. Viene ripetuto a memoria, strumentalizzato dagli ignoranti. La sharia, l’insieme delle norme giuridiche coraniche, occupa solo il 3% del testo ed è l’argomento più discusso oggi per colpa di qualche imbecille, sia islamico che non. Il saggio di Benzine, come qualsiasi libro che tratti l’argomento, è fondamentale per capire che il tipo di Islam tristemente famoso oggi è lontanissimo dalle intenzioni del Corano, dove la satira viene accettata e il martirio è un abominio. Se poi volete un motivo per odiare davvero l’Islam, vi ricordo che il Corano vieta di bere alcolici!
VOTO 30 FERMATE: L’opera è strutturata come un dialogo lungo 200 pagine. Benzine riferisce di aver selezionato le domande più interessanti dei suoi allievi. Lo schema domanda – risposta alleggerisce la gravità del tema, con argomenti mirati. È stato pubblicato in Francia nel 2013, quindi prima dell’exploit dell’Isis. I riferimenti alla jihad sono blandi, probabilmente perché si concentra più sul testo scritto che sulla sua interpretazione.
Citazione: “Fin dai tempi della Rivelazione, l’insieme delle rivelazioni orali ricevute è stato designato col nome di al-Kitab, cioè lo ‘Scritto’. Questo vocabolo viene usato nel Corano stesso. Ma cosa mai poteva significare lo ‘Scritto’ in una società in cui dominava l’oralità? La risposta si trova nel testo coranico. Nei brani del Corano enunciati alla Mecca, si trova più volte la radice araba ktb per indicare uno ‘scritto’ di natura soprannaturale. Lo Scritto soprannaturale è ciò che è scritto da sempre e che deve accadere.”