LA SOCIETA’ DELLE OMBRE di Andrea D’Urso , , ,

Dopo Just a Gigolò (e/o) e La strada è un libro aperto (Vydia Edizioni) torna Andrea D’Urso con un nuovo romanzo, La società delle ombre, stavolta per Rayuela edizioni. La storia è quella di un uomo,  che la racconta in prima persona e che scopriamo da subito trovarsi agli arresti domiciliari; un uomo che ad un certo punto della sua vita ha incontrato Lei e ne è stato emotivamente travolto, tanto da accostare la gestione del rapporto, così intenso e quasi obbligato nelle azioni quotidiane e nelle scelte, ad una società segreta con le sue norme e regole che è impossibile infrangere.

 

“La società delle ombre” di Andrea D’Urso (Rayuela edizioni)

Questa dimensione occulta e normativa diverrà poi un elemento nascosto ma inamovibile della vita dei protagonisti, anche quando, almeno ad un occhio esterno, il rapporto si sarà interrotto. Proprio la violazione di questo sistema di regole, sia da parte di Lei che di Lui,  prima impercettibile poi  più evidente, farà crollare sempre più velocemente ogni certezza nella vita dei protagonisti.

Una storia d’amore e non amore, passione, scelte (giuste o sbagliate non spetta a nessuno deciderlo, nemmeno al lettore) che dimostra come i sentimenti possano condizionare un’intera esistenza

Lo stile di Andrea rimane caratteristico e riconoscibile: un fiume di pensieri, emozioni e considerazioni, in alcuni momenti quasi caotico, dal quale bisogna lasciarsi trasportare per poter accedere alla mente del protagonista senza filtri e remore. Qua e là tocchi di leggera ironia e sarcasmo colorano il testo, alleggerendo l’atmosfera della vicenda che a tratti diventerebbe soffocante.

Romanticismo, malinconia, quotidianità, dramma: se tutto questo vi incuriosisce, potrebbe essere il libro per voi.

VOTO 20 FERMATE: Un libro avvolgente e seducente, adatto al viaggio per la trama non particolarmente complessa e facile da recuperare una volta interrotta. Se non amate le classiche storie d’amore troverete pane per i vostri denti.

CITAZIONE: “Si può dire in due maniere. Primo modo: non appartenevamo a nulla. Secondo modo: appartenevamo alla società delle ombre. Che continuava a parlarci, a dirci le stesse cose di sempre: la società delle ombre ha detto che dobbiamo andare al cinema, la società delle ombre ha detto che dobbiamo restare a casa, la società delle ombre ha detto che dobbiamo comprare un  ventilatore. Eppure non erano le stesse cose. Non ci si può immergere due volte nello stesso fiume, perché non ci si può immergere due volte. Tutto stava mutando e noi non ce ne accorgevamo, come quando perde il serbatoio della benzina, tu continui a viaggiare ed ecco che ti ritrovi fermo. Nella vita si avanza, si procede, si scopre quel che si scopre, per esclusione, per privazione. Può darsi che noi ci facemmo prendere la mano.”

Flavia Capone

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