LA FELICITA’ E’ UNA STORIA SEMPLICE , , ,

Vi ricordate Bianco, rosso e Verdone? In uno degli episodi di questo film del 1981 Carlo Verdone è un ingenuo e dolce ragazzo che deve accompagnare sua nonna a votare nella città d’origine: una nonna (la Sora Lella) evidentemente più sveglia e navigata di lui, che lo guida e rimprovera amabilmente per il suo carattere quasi naive.

 

Questo libro di Lorenza Gentile mi ha fatto immediatamente pensare a quel film: anche qui c’è un “non-più-ragazzo” di 45 anni, Vito Baiocchi, emigrato a Londra sperando di realizzarsi ma che si trova invischiato nel proprio fallimento lavorativo e personale, sull’orlo di un baratro che sta per ingoiarlo, quando sua nonna gli chiede di accompagnarla in un lungo viaggio di ritorno al proprio paese in Sicilia promettendogli una casa a Milano. Vito decide di seguirla, e da qui tutto cambia: attraverso una serie di tappe e un percorso che ha molto del viaggio di formazione, l’uomo impara a sorprendersi delle proprie capacità e ad osservare la realtà, con i suoi piccoli ostacoli e i doni inaspettati, con occhi diversi.

Davvero “una storia semplice”, raccontata con garbo ed ironia dall’autrice, che non si perde in manierismi ma rimane ancorata alla narrazione rendendola scorrevole e piacevole. E’ un romanzo positivo (e già questo è insolito per la nostra epoca) non solo nella forma ma nell’intenzione: Vito arriva alla conclusione che sono gli affetti e la serenità a determinare quel poco di felicità che si percepisce giorno per giorno e il lettore viene coinvolto in questa riflessione che inevitabilmente trasferisce nella propria vita.

VOTO 10 FERMATE: L’ho trovato un libro molto adatto alla mobilità, per la sua scorrevolezza e leggerezza; poi è una storia di viaggio, quale miglior cornice di un tram o un treno si potrebbe immaginare?

CITAZIONE: “– Ognuno viaggia con la propria storia, stretta dentro di sé, – disse. – Pensa di essere unico. È giusto. La vita è nostra, siamo noi i protagonisti. Ma poi ci sono tante altre vite che si intrecciano, tanti protagonisti di altre storie… – Guardava lontano. – L’unico modo per incontrarsi è lasciare che l’altro entri dentro la nostra vita, che la modifichi. Capisci? – Fece una lunga pausa. – Solo adesso che la mia storia è quasi finita, Vito, mi rendo conto che sono stata l’unica protagonista.”

Flavia Capone

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