sottrazione carlo sperduti

SOTTRAZIONE di Carlo Sperduti , , , ,

A scuola un’insegnante di italiano particolarmente appassionata del proprio mestiere ci consigliò di leggere un agile volumetto di Raymond Queneau intitolato “Esercizi di stile”: lo feci e pensai “Questo è matto e geniale” e soprattutto “Non sarei mai in grado di fare nulla di simile”. Giocare con il linguaggio, mischiare i generi, aggiungere, tagliare, trasformare: questo è quello che fa Carlo Sperduti in questa serie di racconti, dal primo, il più lungo, all’ultimo, di sole 163 battute. Un gioco continuo nel quale trama e personaggi contano poco o niente, l’obiettivo è cogliere l’immenso potere delle parole e la loro versatilità.

 

“Sottrazione” di Carlo Sperduti (Gorilla Sapiens Edizioni)

Tra uomini che fanno le cose al contrario, ubriachi che liberano la propria vera personalità, nei che prendono possesso di corpi e gente che non sa usare il proprio nome, state pronti ad essere catapultati in un universo surreale, a metà tra un quadro di Magritte e una puntata dello speciale di Halloween dei Simpson.

VOTO 30 FERMATE: Perché nonostante la brevità crescente dei racconti, ogni tanto sarete costretti a rileggere, a tornare indietro perché non avete colto il senso di quella strana parola o la logica di quella storia.

Citazione “Al suo trentottesimo compleanno, l’uomo che faceva le cose al contrario si compiacque di essere in gran forma, per avere ottantatré anni. Prima di lavarsi le mani, l’uomo che faceva le cose al contrario andava a mangiare. (…) Se gli capitava di non trovare le sigarette, l’uomo che faceva le cose al contrario raggiungeva la fermata più vicina e dava fuoco a un autobus.”

Flavia Capone

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