“L’uomo che non esiste” di Gianluca Mercadante (Intermezzi)
Immaginate Valerio, un moderno Mattia Pascal appunto, che si ritrova privo di identità ufficiale, a girovagare per uffici postali (che già per chi ha nome e cognome non sono sempre luoghi ameni) e ad affrontare la nuova vita da “fantasma”, che poi forse non è così nuova. E vai a capire se è lui ad avere ragione o il resto del mondo a conoscerlo più di quanto faccia lui stesso.
La vicenda è già di per se avventurosa e godibile, ancor di più perché raccontata con l’ironia sarcastica e mai arrogante di Mercadante.
Quanti di noi svegliandosi non si riconoscono nella propria vita? A volte sembra che qualcuno ci abbia incollato addosso il personaggio di una gigantesca piece teatrale (The Truman Show insegna) senza che noi ce ne accorgessimo: se ogni tanto tanto vi siete sentiti così, questo libro fa per voi.
VOTO 10 FERMATE: Gli Ottantamila non deludono mai, lo abbiamo scritto tante volte; anche in questo caso un ottimo passatempo per un breve viaggio o due al massimo.
CITAZIONE: “ Il passaggio lo colpisce. Si guarda intorno: nessuno che legga, manco fosse un’azione proibita, fuori normativa, come il suo inquadramento professionale. I libri si scrivono per la gente e la gente, magari in attesa all’ufficio postale con un numerino che indica a grandi linee un tempo morto di quarantatré minuti, tanto per fare un esempio pratico, invece di provare a distrarsi leggendo un libro si frigge il cervello sull’iPhone, o trova il proprio centro di gravità permanente nelle punte delle scarpe che indossa.”