WISH YOU WERE HERE – SYD BARRETT E I PINK FLOYD , , , , ,

Tan taan ta taaaaan. Quattro note, nel buio, sballottate qua e là nel cervello compresso dalle cuffie Sony.

Tan taan ta taaaaan. Un leggero pedale effetta la chitarra elettrica. Sempre quattro note.

Tan taan ta taaaaan. Da in fondo arriva una carica di basso e batteria. Cosa succede?

Tan taan ta taaaaan. La chitarra arriva più aggressiva e al tempo stesso soave, ma stavolta si accompagna ad un’esplosione dalle retrovie. Ma sono sempre quattro fottutissime note.

 

 

“Wish you were here” di Danilo Deninotti e Luca Lenci (Edizioni BD)

È Shine On You Crazy Diamond, prima traccia con cui si apre Wish You Were Here (1975) dei Pink Floyd, capolavoro che i quattro baluardi del progressive psichedelico battente bandiera britannica dedicano a Roger Keith Barrett, detto Syd, fondatore, primo cantante, autore e innesco che ha acceso tutta la fortunata carriera della band.

Una vita colorata di normalità e virata sui toni del tragico e dell’assurdo con il passare del tempo, toni che Danilo Deninotti e Luca Lenci trasferiscono in maniera eccellente in questa biografia a fumetti. Scelgono di stampare tutto su carta rosa e il tratto inizialmente leggero, nei capitoli della giovinezza, si fa carico di china sul finale, lasciando che quel rosa spunti a fatica ma si faccia notare, come gli sprazzi di lucidità del protagonista dopo i 10, fondamentali, anni di carriera musicale.

VOTO 20 FERMATE: Leggere questo agile fumetto in viaggio sarà ancor più trascinante se lo farete con buone cuffie, musica ad alto volume (indovinate di chi?) e cleanex pronti all’uso: 20 fermate vi saranno sufficienti ma le lacrime che vi regalerà Wish You Were Here – Syd Barrett e i Pink Floyd saranno il minimo compenso che questo autentico gioiello chiede indietro.

Giovanni Villani

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