LA LIBRERIA DELLE STORIE SOSPESE , , , ,

Lo confesso: avere una libreria è uno dei miei sogni. Ovviamente non intendo il mobile scaffalato che tutti, con dimensioni e affastellamento di volumi variabile, possediamo; mi riferisco al negozio di libri, quel luogo incantato e prezioso che è in grado di aprire svariati portali dimensionali a seconda della storia scelta (anche meglio di “Stranger things”, tanto per citare una fissazione del momento).

 

“La libreria delle storie sospese” di Cristina Di Canio (Rizzoli)

Quindi non vedevo l’ora di leggere questo romanzo, scritto da una libraia (Cristina di Canio, proprietaria della famosa “Il mio libro” di Milano) e ambientato proprio in una libreria indipendente. La storia personale di Nina, fatta di amori disastrosi, incontri e aneddoti del mestiere, si intreccia con quella della voce narrante, la dolce signora Adele, presenza delicata e silenziosa che ha scelto il negozio come seconda casa e Nina come figlia acquisita. Così il presente della ragazza si fonde con la storia dell’anziana donna, arrivata al nord negli anni del dopoguerra, che ha lottato per un la propria cultura e il proprio ruolo nella società e che osserva tutto con gli occhi amorevoli e sorpresi di chi ha vissuto in un mondo che sembra perduto o troppo cambiato.

E poi ci sono i libri: tanti, letti, citati, annotati, protagonisti e soprattutto molto amati. Nel negozio di Nina si possono lasciare dei libri “sospesi”, che vengono acquistati da qualcuno per essere regalati al cliente successivo, accompagnati da una dedica che spiega il perché della scelta, in un circolo continuo e virtuoso di letture da scoprire.

Questo è un libro che racconta l’amore: quello di una coppia, di una madre verso i figli, di due amiche, quello verso il proprio lavoro e ovviamente quello per i libri, compagni fedeli che possono diventare simboli dei sentimenti più forti.

Preparatevi a commuovervi e a sorridere dolcemente; a fine lettura vi sarete innamorati un po’ anche voi e sicuramente proverete una voglia irrefrenabile di visitare una libreria. Sceglietene una indipendente, fermatevi a farvi consigliare da quella figura rassicurante e curiosa che è il libraio, perché leggere richiede cura, attenzione e tanto rispetto.  Buona lettura!

VOTO 20 FERMATE:  Come scrive Cristina nel romanzo leggere è una cosa seria e ogni libro ha il suo momento e il suo luogo per essere gustato. “la libreria delle storie sospese” mi è sembrato molto adatto per i viaggi metropolitani: è scorrevole, ben scritto e mai ridondante;  inoltre ha la giusta dose di “sogno” che lo rende perfetto per far passare al meglio i minuti trascorsi in piena oscillazione da mezzo pubblico.

CITAZIONE: “ Leggere è un’attività seria e va fatta con coscienza. Ci sono libri da iniziare in treno, altri da tenere sul comodino e sfogliare a letto, alcuni che possono funzionare solo alla luce del sole splendente su una bella e affollata spiaggia e altri ancora che hanno bisogno del silenzio assoluto. Ogni lettore vero lo sa: è il volume a chiederti quando essere iniziato.”

Flavia Capone

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