UNA FAMIGLIA DECADUTA di Nikolaj Leskov , , ,

Se avete sempre nutrito  terrore e tremore alle parole “romanzo russo dell’Ottocento” , è ora di rimediare: Una famiglia decaduta  di Leskov  vi farà cambiare idea, perché pur trattandosi di un romanzo  “russo” come pochi altri, è narrato con una leggerezza e una  sapiente miscela di profondità ed ironia che conquistano anche il lettore meno appassionato del genere.  La storia si snoda in forma di memorie, narrate da Vera, nipote della principessa Varvara  Nikanorovna, e copre gli anni che vanno dal 1802 al 1825. La nonna Varvara si staglia su tutte le vicende come un personaggio indimenticabile, capace di scelte anticonformiste e coraggiose , pur restando una donna legata ai principi della tradizione russa.

 

“Una famiglia decaduta” di Nikolaj Leskov (Fazi editore)

Proprio mentre quei  capisaldi  cominciano a vacillare sotto l’urto dei cambiamenti storici in atto nel paese,  Varvara  costruisce la sua “resistenza”  circondandosi di persone fedeli  ai valori della Russia di un tempo,  indipendentemente dal loro stato sociale: ecco quindi un maggiordomo devoto  alla principessa fino  a dopo la morte ,  l’indimenticabile Don Chisciotte-Ragozin,  eroe picaresco ed esemplare cavaliere-straccione,  il balordo trombettiere Grajvorona, il precettore francese e tanti altri.

Il romanzo è corredato di una piccola serie di note che rendono più intellegibili termini e nomi della realtà russa a cui fa riferimento la narrazione, ma si legge scorrevolmente, quasi come un libro della Allende trasportato ad altre latitudini e un secolo e mezzo indietro.

VOTO 50 FERMATE: …Ma forse più che ad una tratta in metro, questo è il libro ideale per un  percorso in treno,  perché  il ritmo rilassato di un  viaggio con qualche ora di fronte  consente  meglio di calarsi in un tempo e in un mondo diversi .

CITAZIONE“Era il quadro vivente di questa storia e della sua morale: un nobile mezzo matto e tutto storto, tronfio nella sua sfarzosa uniforme presa a nolo, e accanto a lui una principessa  di grande intelligenza  ma un po’ bisbetica, coi suoi due servitori a lei perdutamente fedeli e la sua amica arrivata da una parrocchia di campagna. Si era riunita così, in terra straniera, la vecchia cara Russia ormai sul punto di sparire , mentre al di là delle mura di quella casa  trascorreva e risuonava un’altra vita, diversa, nuova, svincolata dalle tradizioni familiari.  Erano altri uomini che il paese guardava come una gallina guarda sbalordita degli anatroccoli che ha covato.”

Marina Lombardi

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