“La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni (Garzanti)
Un giorno, però, qualcosa cambia e lei torna a casa, nell’immaginario paesino di Abbadulche in Sardegna, dove eredita gli averi della sua Jaja, ma non solo. In questa eredità c’è molto di più. C’è un mondo da custodire e proteggere, tra dubbi e persone che dal suo passato tornano nel suo presente. Un libro che parla di un popolo incantato e assolutamente affascinante, in cui per vedere la magia (dolce e dorata) non servono elfi e fate, ma solo delle piccole api.
VOTO 20 FERMATE: Una lettura assolutamente leggera e scorrevole che può alleviare viaggi a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto, grazie alla sua atmosfera magica. E se vi concentrate sulla lettura, il chiacchiericcio e la confusione scompariranno, lasciando il posto al lieve ronzio delle operose api di Angelica.
CITAZIONE: “C’era un bagliore tra i rami, dove il sole riusciva a penetrare. Angelica seppe di cosa si trattava ancora prima di scorgerle. Eccole! Erano le api d’oro. Quella era la colonia selvatica da dove partivano gli sciami che si prendevano cura dell’isola. E quello era l’albero di Jaja. Quello che lei avrebbe dovuto custodire. Quello che a sua volta l’avrebbe protetta.”