LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE API di Cristina Caboni , , ,

Angelica è giovane, eppure di dispiaceri ne ha già avuti tanti. Un rapporto difficile con una madre assente. Il distacco dalla sua terra quando era poco più di una bambina. La conseguente chiusura dei rapporti con quelli che all’epoca erano i suoi affetti più cari: Nicola, un compagno di giochi, un vero amico, il primo amore, e Jaja, la sua guida, la sua rete di sicurezza, la mamma che non ha mai avuto. Tutto questo l’ha trasformata in una giovane donna schiva, che fugge dai legami a bordo del suo camper, vivendo di tutto quello che Jaja le ha insegnato sulle api.

 

 

“La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni (Garzanti)

Un giorno, però, qualcosa cambia e lei torna a casa, nell’immaginario paesino di Abbadulche in Sardegna, dove eredita gli averi della sua Jaja, ma non solo. In questa eredità c’è molto di più. C’è un mondo da custodire e proteggere, tra dubbi e persone che dal suo passato tornano nel suo presente. Un libro che parla di un popolo incantato e assolutamente affascinante, in cui per vedere la magia (dolce e dorata) non servono elfi e fate, ma solo delle piccole api.

VOTO 20 FERMATE: Una lettura assolutamente leggera e scorrevole che può alleviare viaggi a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto, grazie alla sua atmosfera magica. E se vi concentrate sulla lettura, il chiacchiericcio e la confusione scompariranno, lasciando il posto al lieve ronzio delle operose api di Angelica.

CITAZIONE: “C’era un bagliore tra i rami, dove il sole riusciva a penetrare. Angelica seppe di cosa si trattava ancora prima di scorgerle. Eccole! Erano le api d’oro. Quella era la colonia selvatica da dove partivano gli sciami che si prendevano cura dell’isola. E quello era l’albero di Jaja. Quello che lei avrebbe dovuto custodire. Quello che a sua volta l’avrebbe protetta.”

 Flaminia Gambini

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