“Il nodo di seta” di Marco Forneris (Sandro Teti editore)
Il romanzo è ambientato nel 2001, anno che ha cambiato inevitabilmente le vite di tutti. L’informatica d’inizio millennio comincia a farla da padrona anche nel mondo finanziario, aumentando il pericolo di attacchi di hacker su obiettivi sensibili. La missione di David è altamente riservata, oscilla tra la legalità e il segreto professionale, dunque ha bisogno di una squadra compatta di cui fidarsi ciecamente. In poco più di due settimane in giro per il mondo, dovrà affrontare manager senza scrupoli, alti prelati ammanicati con lo IOR, ma soprattutto uno spietato quanto abile killer a pagamento che uccide chiunque sia a conoscenza del furto, mettendo in scena le loro morti come fosserp suicidi.
Come ricordavo, il 2001 è stato l’anno in cui le nostre paure sono salite in superficie plasmando le nostre esistenze, e purtroppo lo fanno tuttora: la fragilità dei sistemi informatici sotto attacco è comparabile a quella umana, così mutevole e così indifesa se si riesce a decifrare i codici giusti. La prefazione di Kaspersky (sì proprio quello dell’antivirus) conferma tale ipotesi. Forneris, sebbene cerchi di raccontare i tempi in cui viviamo oggi, strizza l’occhio anche agli avvenimenti oscuri della storia italiana: le morti misteriose di Michele Sindona, avvelenato in carcere, e Roberto Calvi, impiccato sotto un ponte di Londra, entrambi “suicidati” per aver cercato di truffare le persone sbagliate. Proprio la morte di Calvi rimanda ad un finto suicidio del romanzo, un’impiccagione attraverso una cravatta di seta, un chiaro segnale su cui la squadra di David dovrà indagare.
VOTO 30 FERMATE: Ammetto di essere impreparato in materia di finanza e informatica, ma consiglio vivamente la lettura agli appassionati. Forneris è autore di un thriller in piena regola. Proprio quando ci sembra di essere vicini alla soluzione, ecco spuntar fuori un altro problema che ingarbuglia la matassa. Fondamentale è la metafora del nodo, inteso come un ricordo ossessivo di vicende avvenute nel passato. Esse si ripercuotono inevitabilmente sulle azioni del presente dei personaggi e diventano la causa principale del loro modo di agire.
CITAZIONE: “All’improvviso pensò che Hoffman doveva aver saputo qualcosa fin dall’inizio, quando gli aveva detto che si rischiava una complicazione internazionale. David allungò mentalmente la lista dei punti di discussione per l’incontro che avrebbe avuto col suo capo. Tranquillizzata Susan, tornò a dedicarsi all’analisi del dossier. Un paio d’ore più tardi era ancora preso dalla lettura e quasi non si accorse dell’arrivo alle sue spalle di Aaron, che stringeva in mano alcuni fogli stampati.”