LARRY, IL CAMMINO DELLA FOLLIA , , , ,

Chi di voi ha mai visto la serie televisiva Dexter o letto i libri di Jeff Lindsay che l’hanno ispirata? Potreste essere due come duemila, tanto non vi vedo, quindi abbassate le mani. Nel caso in cui siate due, vi svelo la trama: un serial killer racconta in prima persona le sue esperienze guidate dalla parte oscura della sua mente, quella parte che risponde solo agli istinti violenti, agli istinti di morte. Vi dirò allora che il nuovo libro di Puliani è simile alle vicende di Dexter, naturalmente con una propria originalità e un proprio stile.

 

“Larry il cammino della follia” di Alessio Puliani (Edda edizioni)

Il protagonista del romanzo è Larry. La sua famiglia è formata da un padre violento, due sorelle che uccidono l’autista dello scuolabus per dei commenti indecenti e la madre, l’unica persona che lo protegge da un mondo che lo stesso Larry vuole distruggere. Viene cacciato di casa dalla madre dopo aver ucciso un uomo che la importunava, per evitargli la galera. Per placare il suo bisogno di sangue però diventa un sicario e uccide su commissione per dieci anni, fino a quando non conosce Isabel, attraverso la quale cercherà di raggiungere la propria salvezza. Ne sarà in grado?

Puliani descrive l’istinto omicida di Larry come se fosse una droga, che prima regala euforia e onnipotenza e poi, con il passare degli anni, diventa un’ossessione, un bisogno fisico, che provoca perfino astinenza. Confessa le sue manie omicide con la stessa tranquillità con cui uccide chiunque intralci il suo cammino. La Voce nella sua testa diventa essa stessa personaggio: non è un antagonista materiale contro cui lanciare le proprie rivendicazioni di libertà, non è un agente esterno che impedisce al suo Io di emergere. È l’antagonista contro cui Larry si trova disarmato, perché annientarlo significherebbe sconfiggere la propria stessa natura. Alla fine del racconto siamo in grado di provare anche un senso di umana pietà per un personaggio comunque prigioniero del suo modo di essere.

VOTO 10 FERMATE: Puliani è un narratore attento. La trattazione di un personaggio così cupo non è mai facile, perché può disgustare e affascinare allo stesso tempo per la sua sfacciata libertà, a dispetto di ogni regola sociale. Non ci sono molti intervalli tra un episodio e un altro, fattore che va a beneficio della lettura. La narrazione in prima persona rende accessibile il viaggio nella lucida follia della mente di Larry, che è puro istinto, pura inclinazione naturale.

CITAZIONE: “Isabel cercò di spronarmi, avevo capito che voleva conoscermi meglio, e non mi nascondevo che in fondo volevo conoscerla anch’io, ma qualcosa mi faceva paura: per la prima volta nella mia vita avevo paura di qualcosa che non era materiale, che non vedevo e non percepivo come un pericolo… Ma nel mio inconscio sentivo il desiderio di continuare a parlare con lei.”

Libero Iaquinto

Anno

Casa Editrice

Pagine