ELMET di Fiona Mozley , , ,

Quello di Elmet è stato l’ultimo regno celtico indipendente. In Inghilterra, durante il XVII secolo divenne una zona franca per coloro che volevano sottrarsi alle leggi della corona. Del regno di Elmet sono rimaste pochissime tracce, esso fu una terra di miti di cui oggi purtroppo non è rimasto nulla. Corrisponde più o meno all’odierna regione dello Yorkshire ed è proprio in questa terra che Fiona Mozley ambienta il suo primo romanzo.

 

“Elmet” di Fiona Mozley (Fazi editore)

Mozley ci offre la storia di una famiglia non convenzionale, che decide di allontanarsi dagli agi della città per andare a vivere nei boschi dello Yorkshire. Il capofamiglia John è un ex pugile di incontri clandestini, taciturno quanto amabile, con un fisico che incute timore a tutti. Dopo la scomparsa della moglie decide di partire e costruire una casa nei boschi da condividere con i suoi due figli, Daniel e Cathy. John decide di tenere i figli isolati dal mondo per permettere loro di vivere la vita come vogliono; i bambini non vanno più a scuola, imparano ad andare a caccia e tirare con l’arco.  La casa viene costruita sul terreno del signor Price, proprietario di gran parte delle terre dei paesi circostanti. Naturalmente il signor Price rivendica il terreno e si scoprirà ben presto che ha ancora un conto in sospeso con John e la sua famiglia.

La vicenda è narrata dal piccolo Daniel, in perenne stato di adorazione sia per il padre che per la sorella maggiore. Daniel osserva con occhi trasognati la capacità dei due di non scendere a compromessi. Il padre vuole proteggere lui e la sorella da una società che è rappresentata da uomini come Price, che lucrano sulla povera gente e non pagano mai le conseguenze delle loro azioni. La loro inosservanza delle leggi è una disobbedienza civile da cui non ricevono alcun privilegio, se non la pacifica e armoniosa convivenza con la natura circostante. Il tempo del racconto sembra indefinito, esso può essere ambientato nell’Inghilterra di oggi come in quella di inizio Novecento. Si può affermare che lo scontro tra oppressori e oppressi rimarrà sempre attuale.

VOTO 30 FERMATE: Dalle pagine di “Elmet” trasuda un certo lirismo soprattutto quando la Mozley si sofferma sulla descrizione della natura. Questo tipo di lirismo contrasta magnificamente con le descrizioni dei personaggi e le loro miserie. La narrazione in prima persona del personaggio più ingenuo e riflessivo serve a sottolineare ancor di più la crudezza del reale, che sfocia nella durissima ultima scena del romanzo. I personaggi, seppur molto combattivi, sono consapevoli purtroppo di vagare su quel che resta del regno di Elmet e su quello che ha rappresentato.

CITAZIONE: Anch’io avevo paura, proprio come lei. La Sunrise era gestita da questo milionario che aveva vinto alla lotteria e si chiamava Coxswain. Lo stesso Coxswain di cui si era occupato Papà per recuperare i soldi di Peter. I soldi che gli spettavano. Era Coxswain quello che Papà aveva quasi ammazzato di botte fuori dal casinò clandestino. Coxswain era amico di Price. La Sunrise apparteneva a Price, come tutte le terre dei dintorni, e Coxswain l’aveva in gestione, la dirigeva, faceva lavorare i braccianti per un deca al giorno e se si lamentavano li denunciava all’ufficio di collocamento.

Libero Iaquinto

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