IL CODICE DELL’INVASORE , , , ,

C’é un po’ di tutto in questo libro di Vietti. Quindi sedetevi e mettetevi comodi, vi leggo il menù. La portata principale è una fantascienza apocalittica e cyberpunk, servita su un piatto dal colore intenso, dipinto di quelle scene tipiche della fantascienza nuda e cruda in cui si ha un misto di esplorazione spaziale e sopravvivenza; il tutto condito con una salsa di mistero che acquista sapore mano a mano che la storia principale viene descritta da una voce narrante, aliena ed esterna. Vi è venuta fame? Bene, sono contento. Anche perché in tutto questo, capirete il titolo del libro solo dopo avere ingollato l’ultimo boccone. Bon apétit!

Ero convinto di avere sbagliato libro quando l’ho acquistato, sicuro che avrei dovuto buttarmi su un autore più conosciuto. Fortunatamente mi sono ricreduto praticamente subito, perché ha iniziato a conquistarmi dopo poche pagine ed alla fine mi ha veramente appassionato. La narrazione è fluida ed ho apprezzato il fatto che le descrizioni fossero presentate in modo tale da permettermi d’immaginare tutto con buon realismo, senza esagerare con un’eccessiva dovizia di particolari, richiedendomi quindi una personale dose di fantasia. Il libro ha superato poi tutti i miei livelli di trigger, incuriosendomi mano a mano che procedevo nella lettura e mi addentravo nella sua struttura. Le vicende principali si svolgono infatti alternandosi alla narrazione di un’entità esterna che ne svela il contesto e spiega le ragioni che hanno portato l’umanità quasi all’estinzione.

 

 

“Il codice dell’invasore” di Alessandro Vietti  (Delos Digital)

Oltre all’azione vera e propria poi, nel libro non manca l’evoluzione psicologica dei personaggi, che quindi acquistano uno spessore tale d’avermi fatto parteggiare per alcuni e sperare vivamente nella scomparsa di altri. Come due rette parallele, ecco poi che la narrazione esterna di cui vi parlavo, ed i personaggi che sembravano solo di supporto ai principali, finiscono per incontrarsi all’infinito facendo combaciare tutti i pezzi del puzzle e permettendo di risolvere il romanzo. In altre parole un bel libro!

L’umanità, in seguito al Morbo è decimata e la sua presenza si limita alla sola Europa. Dalla Terra non si hanno più notizie da anni e nessuno sa cosa sia successo ai temerari che tanto coraggiosamente hanno provato a tornare indietro. Ovviamente occorre preservare la specie e per farlo la clonazione è indispensabile, così come è indispensabile la creazione di una forza lavoro di quasi umani, i secondari per mandare avanti la colonia.

Ora, umanamente creare degli schiavi è discutibile, quindi ad ognuno viene data la possibilità se accettare il lavoro per il quale sono stati creati, oppure entrare a fare parte della società umana su Europa. Finora nessuno si è mai espresso a favore della seconda opzione, nessuno prima di Grace. Come reagirà e cosa farà la psicologa dell’Istituto di clonazione Hillary quando scoprirà che Grace conosce dettagli della Terra che non potrebbe fisicamente conoscere? Perché poi la stessa è ossessionata dal Valhalla? E cosa c’entra Willie, l’attore Intelligenza Artificiale di un geniale, reietto ed ora vagabondo, ex programmatore dell’Istituto Gordon Kemp, cacciato per furto? Non vi ho detto tutto e non ho intenzione di farlo tranquilli, il resto lo scoprirete leggendo. Non scrivete neanche lamentele sul blog, non vi dirò altro, sicuro non vi dirò che c’è lo zampino di una guerra aliena nel comportamento di Grace e di Willie…Salut mes amis!

VOTO 10 FERMATE: Il libro è scorrevole, diviso in capitoli non troppo lunghi. Di per sè é comunque corposo, ma l’intermezzo fornito dalla narrazione aliena esterna e l’evoluzione in parallelo delle vicissitudini di diversi personaggi, vi permetteranno facilmente di fare il punto della situazione e riprenderlo tra una linea di metro e l’altra.

Citazione: “Non poteva permetterlo. Sentiva l’universo crollarle addosso e si sforzava di non pensare a Mark O’Connor e a quel modo di morire,a quello sguardo, a quello che rappresentava per ogni europeo…se il Morbo è giunto fino a qui, allora nessuno riuscirà a trovare scampo…. ”.

Emmanuele Peluso

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