Riflettevo proprio stamattina (grazie ad un prezioso video sullo Snapchat di Tegamini) sull’argomento: cosa fare di tutti i libri che non abbiamo amato, o non vogliamo leggere, o dei quali abbiamo più copie (raro, ma succede), o che semplicemente hanno smesso di far parte della nostra vita per disamore o mancanza di spazio?

C’è chi tenta di rivenderli, chi li lascia in giro per la città sperando nel buon cuore di altri lettori volenterosi, chi li regala o, bontà sua, li dona a biblioteche, ospedali e centri culturali. Oggi ho scoperto che per i  triestini c’è un’altra possibilità: una libreria dove i libri si possono prendere (e donare) gratuitamente : non è una metafora per “rubare” e no, non c’è sotto la fregatura, semplicemente  Giorgio Cescutti, con l’aiuto di tre volenterosi concittadini, si occupa di un luogo dove è possibile curiosare, scegliere e portare via i libri, senza obbligo di restituzione o scambio.

Ammetto di essere una brutta persona materialista, ed in un primo momento mi sono chiesta “Perché lo fa? Cosa ci guadagna?”, poi ho pensato a tutte le cose che ognuno di noi fa per amore e con gioia, senza ricavarne un euro, e mi sono data la risposta. Lo fa perché è una bella idea, perché è un contributo reale al miglioramento della propria città, perché è un dono e forse un’occasione per  permettere alle persone di condividere qualcosa di buono.

Ci sono luoghi simili anche a Baltimora, Madrid e Bologna: inutile dire che se nel caos romano qualcuno azzardasse un’operazione del genere sarebbe il mio eroe personale.

Se volete avere altre informazioni:

Facebook di Libribelli (Trieste – Via Risorta 12)

Facebook di Libri liberi (Bologna  – Via San Petronio Vecchio 57)

#MindTheBook!

Flavia Capone