“Colosseo vendesi” di Marcello Sorgi (Bompiani)
In un romanzo dal sapore fatalistico Marcello Sorgi dipinge un quadro politico italiano sull’orlo del precipizio e incapace di rialzare in piedi una oramai sfinita nazione quale l’Italia: all’interno di questa cornice prende piede una storia incredibile incentrata sul Colosseo e sul suo futuro. Dati i concreti rimandi alla nostra attualità la mia grande speranza è che la storia verisimile di Sorgi rimanga solamente nel mondo della finzione letteraria altrimenti le conseguenze sarebbero incalcolabili.
Primavera del 2017. Il direttore di un decadente giornale romano, “Il Vento”, chiede ad un economista, Ermanno Buio, di scrivere un articolo di natura economica. Il mite esperto, senza immaginare le incredibili conseguenze, scrive un articolo ipotizzando la vendita del Colosseo per curare il debito pubblico italiano.
Quello che doveva essere un semplice editoriale provocatorio mette in moto una serie di impensabili eventi collaterali che porta il Successore, capo del nuovo governo, e i palazzi del potere ad interessarsi alla faccenda. Caso vuole che negli stessi giorni in un lussuoso albergo del centro si trovi un annoiato e ricchissimo sceicco che inizia a desiderare per sé il simbolo della nostra civiltà.
Su Roma però incombe una profezia da non trascurare……
VOTO 20 FERMATE: Libro perfetto da leggere sui mezzi grazie soprattutto alla sua grandezza: entra benissimo anche nella tasca di una giacca, figurarsi in una borsa. Se poi nei vostri spostamenti vi trovate a passare per il centro di Roma, la lettura di Colosseo Vendesi diventa ancora più interessante data la coincidenza tra la finzione e l’ambiente che vi circonda.
CITAZIONE: “Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo.”
