IO E HENRY , , ,

Avevo un amico che per ogni discorso era in grado di aprire almeno venti parentesi, spalancando di continuo finestre su altri argomenti, quasi mondi paralleli stile “Interstellar”, ma senza quel figo di Matthew McConaughey.

Ecco “Io e Henry mi ha dato la stessa sensazione: un continuo passaggio di fatti, opinioni, storie, che lascia il lettore senza fiato e tiene incollati alla pagina. Il tutto condito da un mistero alla Dan Brown, ma scritta meglio.

 

“Io e Henry” di Giuliano Pesce (marcos y marcos)

Giuliano Pesce deve avere molti interessi estremamente variegati e di certo ama mostrarli: arte, storia, filosofia, letteratura, ce n’è per tutti i gusti. Infatti sta a noi lettori scovare tutte le citazioni presenti nel libro, come l’autore ci invita a fare nella nota finale.

E poi c’è Henry, guida nostra e del protagonista nell’intricata vicenda, un folle (o forse no) che ha sempre un’opinione su tutto. Organizzazioni segrete e complotti internazionali sono solo la ciliegina sulla torta, elementi metaforici (o reali, chissà) che lasciano con la fatidica domanda: chi è il vero pazzo? Se vi ho incuriosito e se volete scoprire cos’è il “Quartetto per archi ed elicotteri”, questo è il libro giusto per voi.

VOTO 10 FERMATE: La vicenda pare complessa, ma lo stile trascinante e avvincente farà volare le fermate e l’autobus puzzolente sul quale avete il piacere di sedere. E per restare in tema: finale degno di una brusca frenata davanti a un pedone distratto.

CITAZIONE: “Non capivo una parola, e neanche mi interessava. Avevo ben altri problemi. Secondo il vecchio Henry appartengo a “quella categoria di uomini, vissuti nell’ozio, che cercano una consolazione (e forse una giustificazione) nell’idea che la sola attività intellettuale abbia concesso alla loro intelligenza oggetti di interesse non meno degni di quelli che avrebbe offerto loro una vita attiva; e che, anzi, la vita stessa è niente in confronto al migliore dei romanzi, letto comodamente in poltrona.” E adesso mi trovavo schiacciato da un’impresa (ben più che romanzesca) che nessun libro mi aveva preparato ad affrontare.”

Flavia Capone

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